
Estate e corpo: smettere di giudicare
Perché il corpo non è un argomento di conversazione neutro?
L’estate porta con sé giornate più lunghe, mare, vestiti leggeri e, purtroppo, anche un’esplosione di commenti sui corpi altrui.
“Sei dimagrita!”, “Hai messo su qualche chilo?”, “Stai bene, così abbronzata sembri più in forma”.
Queste frasi che sembrano innocue, quasi di circostanza ma in realtà possono toccare corde molto profonde ed avere un impatto profondo e doloroso.
Parlare del corpo degli altri, anche con intenzioni positive, significa ridurre una persona alla sua apparenza. E questo è un problema, soprattutto quando ci dimentichiamo che dietro un cambiamento fisico possono esserci motivazioni complesse: sofferenze, malattie, stress, disturbi alimentari, lutti, depressioni. Oppure semplicemente la vita, che non sempre segue gli standard imposti.
Siamo molto di più di ciò che il nostro corpo mostra. Siamo pensieri, emozioni, relazioni, esperienze. E tutti questi aspetti meritano di essere riconosciuti e valorizzati molto più di un numero sulla bilancia o una taglia.
Ecco allora tre consigli per affrontare con più consapevolezza questo tema:
1. Metti confini con gentilezza
Se qualcuno commenta il tuo aspetto fisico e ti senti a disagio, hai tutto il diritto di dire: “Preferisco non parlare del mio corpo” oppure “Mi fa stare meglio quando ci concentriamo su altro”. Non sei obbligata/o ad accettare ogni tipo di conversazione.
2. Smetti di commentare il corpo degli altri
Anche se vuoi fare un complimento, evita frasi sull’aspetto fisico.
Puoi dire invece: “Hai un bel sorriso oggi”, “È bello rivederti”, “Che bella energia che hai oggi” o ancora “Mi piacere stare con te”. Come vedi, ci sono tanti modi per far sentire qualcuno apprezzato, senza parlare del corpo.
3. Ricorda che non devi "meritarti" l’estate
Non esiste un corpo giusto per l’estate. Il tuo corpo, così com’è oggi, merita il sole, il mare, le passeggiate, il gelato. Non serve cambiare nulla per poter godere della stagione.
Concludendo: l’estate dovrebbe essere un momento di libertà, non un banco di prova.
Smettere di giudicare il corpo, il nostro e quello degli altri, è un atto di cura, di rispetto e di consapevolezza.